sabato 8 marzo 2014

OSTIA: IL PROGETTO INCIVILE DI UN MUSEO CIVICO

Imbarazzante la proposta dell'Assessore alla Cultura del Municipio X, Sandro Lorenzatti, di costituire un museo civico ad Ostia mentre a Roma chiude il Museo della Civiltà Romana, insieme al Planetario. Secondo Lorenzatti Ostia evidentemente non è parte di Roma e invece di preoccuparsi, per esempio, di recuperare l'immenso patrimonio archeologico delle ville romane dell'entroterra ostiense, sepolte nel degrado, organizza un incontro di due giorni con i museologi italiani per un progetto inutile. In 9 mesi, nessuna collaborazione con la Soprintendenza locale, nessuna promessa mantenuta sulla valorizzazione degli Scavi di Ostia Antica o dell'area di Pianabella. Senza parlare dell'indifferenza verso le navi romane ancora immerse nell'acquitrino presso il Ponte della Scafa, verso le rovine portate alla luce dietro il Castello di Giulio II, verso le ville romane di Dragoncello, compresa l'ultima rinvenuta a fine 2011 per lavori di un collettore fognario. Almeno 43 siti archeologici del territorio restano dimenticati dall'amministrazione Capitolina. Nessuna considerazione istituzionale dell'Opus Sectile di Porta Marina esposto nel Museo Nazionale dell'Alto Medioevo all'EUR, una straordinaria decorazione a intarsio di marmi colorati unica in Italia. Nessuna considerazione istituzionale del recupero dei resti emersi durante i sondaggi archeologici preventivi delle opere pubbliche (p.es., milioni di euro spesi presso la rotonda di Ostia Antica e l'area della scuola presso via Pericle Ducati). Valorizzare il territorio non significa farne una vetrina di accademici seminari senza futuro. Lorenzatti è a conoscenza del degrado della Villa di Plinio dentro Castel Fusano, dove da pochi anni sono terminati importanti scavi? Lorenzatti è a conoscenza dei furti ormai quotidiani che avvengono sul territorio lasciato in balìa dei tombaroli per le enormi difficoltà degli ispettori della Soprintendenza a controllarlo? La valorizzazione del territorio può esserci solo con fatti concreti, non con le promesse.

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