mercoledì 31 luglio 2013

OSTIA, PONTE DELLA SCAFA: LA NUOVA GIUNTA LASCIA A MARCIRE LE NAVI

Marciscono sott'acqua, da 2 anni, i resti delle navi romane rinvenute durante i sondaggi preventivi per la realizzazione del Ponte della Scafa. Un ponte che, con estrema disinvoltura, Andrea Tassone, presidente dell'attuale X Municipio, ha dichiarato ieri che non si farà più. Si dovrà studiare un ulteriore nuovo progetto e forse a settembre se ne comincerà a parlare. Dove sono dunque finiti, scomparsi, dileguati i soldi previsti per salvare questi preziosi reperti con cui tutti si sono riempiti la bocca? E pensare che neppure un mese fa Paola Germoni della Soprintendenza di Roma, nonchè direttore scientifico dei lavori, ci aveva rassicurato: "la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma è in attesa della ripresa del cantiere di scavo da parte di Roma Capitale. La progettazione delle opere prevede l'asportazione dell'imbarcazione e la costruzione di un contenitore temporaneo, con fondi di questo ufficio, per lo stoccaggio dei legni bagnati da sottoporre a cicli di lavaggio e desalinizzazione". Le due versioni non tornano. Visto che la nuova giunta municipale ha un archeologo, Sandro Lorenzatti, come Assessore alla Cultura, sarà lui che saprà risponderci? Dove sono finite tutte le belle parole da campagna elettorale sul rilancio turistico del territorio, sulla valorizzazione del patrimonio archeologico? Neppure una parola di accompagno è seguita all'annuncio di Tassone da parte di Lorenzatti. In realtà il pessimo progetto di questo nuovo ponte ebbe origine proprio dal PD di Tassone (la coppia Veltroni-Marrazzo), che rinunciò a prendere in considerazione il raddoppio dell'esistente ponte. Non solo, ma il pessimo progetto ebbe poi lo sblocco grazie alla firma di Filiberto Zaratti, nel 2008 Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, di cui Lorenzatti era il Capo Segreteria. Una funzione però ce l'ha l'annuncio rilasciato da Tassone: garantire che non venga bloccato il progetto dell'ampliamento del Porto di Ostia che proprio sull'adeguamento del Ponte della Scafa basa il suo piano di mobilità. Così, mentre il Porto di Ostia è nell'occhio del ciclone per le indagini sulle infiltrazioni malavitose, la neo giunta ostiense preferisce pensare a garantire l'arrivo di moderne navi piuttosto che tutelare la conservazione di quelle antiche. De fou juge, briève sentence.

(nella foto: i teloni che proteggono la fossa colma d'acqua dove marciscono i resti delle navi)