martedì 29 novembre 2011

Perché non partecipiamo alla fiaccolata “Liberiamo Ostia dalle mafie” venerdì, 2 Dicembre 2011


“L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé e per gli altri”.


Poiché coloro che da anni sono costretti a fare i conti con la mafia, che denunciano, che subiscono ritorsioni, intimidazioni, vessazioni, sono lasciati colpevolmente soli, anche da molti di quelli che organizzano e aderiscono alla fiaccolata, noi non ci saremo.

Perché bisognerebbe scendere in strada per loro, per i vivi, e non per la morte dei criminali o per un imbecille negazionista con una tessera di partito e i suoi fiancheggiatori.

Perché troppo spesso molti di quelli che organizzano queste fiaccolate fanno anti-mafia da dietro la scrivania.

Perché siamo stanchi di scoppi di febbre narcisistica da campagna elettorale di “inutili operai di parole di denuncia” con sottotitolo “non disturbare il manovratore”

Perché la mafia non è né di destra né di sinistra. E’ a destra come a sinistra.

Perché siamo stanchi di fiaccolate di protesta e non di proposta.

Perché siamo stanchi di sentire gli applausi della gente a finti coraggiosi paladini solo perché snocciolano l’elenco delle famiglie mafiose che leggono sui giornali. Non c’è nulla di coraggioso in questo.

Perché siamo stanchi di fare numero nelle fiaccolate da vetrina a favore dei soliti politici per affermare una banalità come “no alla mafia”. Non c’è nulla di coraggioso nemmeno in questo.

Perché il giorno dopo la fiaccolata non si passerà a fatti visibili e questo la mafia lo sa.

Perché la fiaccolata di venerdì contro la mafia dovrebbe almeno avere il coraggio di passare e fermarsi davanti agli esercizi commerciali in mano alla mafia o al racket dell’usura, davanti ai negozi, alle attività produttive, alle associazioni che stanno o per chiudere a causa della mafia o per soccombere alla mafia.

Perché non possiamo sentire, come è accaduto domenica sera, che la mafia la devono combattere i cittadini: la mafia la deve combattere lo Stato e cittadini dovrebbero limitarsi a denunciare, sicuri di essere tutelati.

Perché noi, proprio noi che abbiamo voluto la manifestazione contro il premio a Licio Gelli ad Ostia, vogliamo denunciare i motivi per cui non partecipiamo venerdì alla fiaccolata “Liberiamo Ostia dalla mafia”. Gli altri, quelli lasciati colpevolmente soli, semplicemente e silenziosamente non ci saranno.

Perché questa ennesima fiaccolata contro la mafia è una dichiarazione di sconfitta e non renderà nessuno più forte, soprattutto i più deboli perché soli.

Associazione Culturale Severiana, Comitato Civico 2013, Comunità Foce del Tevere, LabUr

venerdì 25 novembre 2011

'Mare in Vista', domenica 27 novembre: il programma completo della Severiana

In ricordo dei 127 anni dall'arrivo dei bonificatori Ravennati ad Ostia, domenica 27 ottobre alle ore 10.00, si ripeterà l'attraversamento del Tevere in battello, nel luogo storico dove oggi si trovano i cantieri 'Iniziative Nautiche', lato Ostia, e 'Nautica Tre Nodi', lato Fiumicino. L'iniziativa è all’interno della manifestazione  'Mare in Vista', la pedonalizzazione del lungomare di Ostia Ponente che con successo si ripete ormai da sei settimane. Proprio per festeggiare con entusiasmo l'ultima domenica di 'Mare in Vista', le associazioni "Ostia in Bici" e “Severiana”, da ottobre sempre presenti sul Lungomare di ponente, organizzeranno una biciclettata da Piazza Scipione l'Africano, presso lo stand di Ostia in Bici (partenza ore 09:15), fino all'antica Tor Boacciana, per poi dirigersi sulla sponda in sinistra del fiume Tevere. Verranno allestiti dei pannelli informativi dell'attraversamento del Tevere da parte dei Ravennati nel 1884. L'iniziativa dell'attraversamento in battello del Tevere sarà anche l'occasione per dimostrare che esiste una mobilità alternativa, del tutto ecosostenibile e che, se vissuto, il fiume non divide, ma unisce, così come nello spirito di Mare in Vista.
Ricorderemo che il 24 novembre 1884, 420 braccianti partiti da Ravenna per prosciugare lo stagno di Ostia, arrivarono a Fiumicino il giorno 25 in tarda serata e che solo all'alba del mattino seguente 250 di essi si avviarono ad Ostia traghettando il Tevere sull'unica barca esistente (la 'scafa'). I lavoratori non esitarono a soprannominare 'Caronte' il vecchio barcarolo, che però, al contrario di quanto fino ad oggi ritenuto, non apparteneva alla storica famiglia dei Chiaraluce, giunta ad Ostia dieci anni dopo, il 12 agosto 1894.
L’Associazione Culturale Severiana proseguirà poi alle ore 16, presso il suo stand all’altezza del chiosco “Happy Surf”, poco prima dell'ingresso del Porto Turistico di Ostia, con l’ultimo appuntamento  sulla “Storia e Monumenti del XIII Municipio: aree sepolcrali e agricoltura".
L’incontro sarà preceduto alle 15 dalla presentazione del libro "Ecologia, nuovo viaggio attraverso i 4 elementi" di e con Gianluca Cavino e Silvia Grassi. Il libro focalizza l’attenzione sull’analisi dei quattro elementi classici: acqua, aria, terra e fuoco. Attraverso essi sono stati ripercorsi i grandi miti prodotti dall’uomo antico, al fine di scoprire i parametri con cui egli concepiva il suo essere nel mondo. Il valore dell’acqua, la scoperta del fuoco, la terra vista come una grande Madre generosa, il soffio vitale dell’aria e le varie figure mitologiche che si sono susseguite nel tempo recuperano e offrono all’uomo contemporaneo un passato dimenticato che però gli appartiene in pieno. L’indagine sui quattro elementi permette di ragionare sulle emergenze ambientali attuali, attraverso un’analisi più precisa possibile ma al tempo stesso divulgativa ed accessibile a tutti. Quello attraverso i quattro elementi è dunque un viaggio antico nello spirito ma nuovo nei contenuti, alla ricerca dei fondamenti emotivi e conoscitivi della nostra appartenenza al mondo naturale e delle responsabilità che questo legame comporta.
Alle 19 la Severiana parteciperà alla dedica a Giancarlo Siani del presidio dell'Associazione "Libera" presso "Affabulazione", in Piazza Agrippa 7h, sempre ad Ostia Ponente, avendo aderito all'assemblea cittadina permanente "Liberiamo Ostia dalle Mafie".

mercoledì 23 novembre 2011

Mare in Vista: come concludere, come proseguire

In questo clima molto difficile per il nostro territorio ed in particolare  per Ostia Ponente, che al di là dei gravissimi gesti efferati respira un clima intimidatorio (che vede direttamente coinvolti anche alcuni membri della nostra associazione), invitiamo i cittadini a dare un segnale forte partecipando alla bella manifestazione di Mare in Vista, perché questa è la migliore risposta su quale sia l’idea di città che vogliamo.
Non ci si oppone ai mille episodi di sfruttamento, deterioramento, degradazione, distruzione, violenza se non si riesce a definire e proporre un progetto alternativo dove la parte sana della società (cittadini, associazioni, comitati, forze imprenditoriali), deve essere la  protagonista di questo cambiamento. Se vogliamo contribuire a modificare la realtà che non ci piace, è certamente necessario tracciare immaginari, scenari, visioni, disegnare e raccontare progetti. Questo è stato per noi Mare in Vista e per questa ragione domenica moltiplicheremo i nostri sforzi perché sia una grande giornata per Ostia Ponente!
Occorre essere utopici nel progettare il futuro e realisti nell’agire ed è quello che abbiamo cercato di fare in queste domeniche di Mare in Vista.

Questo scritto verrà esposto nel nostro stand domenica 27 novembre 2011 - Associazione Culturale Severiana

sabato 12 novembre 2011

"Mare in vista", 13.11.2011 - STORIA E MONUMENTI DEL XIII MUNICIPIO: I BOSCHI

Quarto incontro in occasione della pedonalizzazione domenicale del lungomare di Ostia Ponente


Domenica 13 novembre sul lungomare Duca degli Abruzzi 42-66, all'altezza del chiosco 'Happy Surf', poco prima dell'ingresso del Porto Turistico di Ostia, in occasione dell'apertura della nuova area pedonale e dell'evento 'Mare in vista", l'Associazione Culturale 'Severiana' terrà i seguentincontro pubblico, gratuito:
 -  ore 15.30, 'Storia e Monumenti del XIII Municipio: i boschi"
 1. Le aree sacre
2. Legna e carbone
3. La caccia 

Di seguito, l'elenco dei successivi incontri: 20 novembre La produzione del sale, 27 novembre L'agricoltura. L'Associazione Culturale 'Severiana' resterà disponibile durante l'arco dell'apertura della nuova area pedonale per un'attività informativa rivolta alla cittadinanza sui beni architettonici, storici, archeologici e culturali del XIII Municipio.

giovedì 10 novembre 2011

Fiumicino - Ponte della Scafa, navi romane: quali datazioni e quale area portuale?


Quanta confusione sulle due navi romane scoperte all'Isola Sacra (Fiumicino) durante i sondaggi per la realizzazione del nuovo Ponte della Scafa. Nell'ultimo comunicato del MIBAC di fine ottobre si parla di uno scafo, battezzato 'Isola Sacra 1', lungo circa 12 mt e largo 5, sotto il quale è stato individuato un altro relitto tramite la fiancata di 14 metri visibile in superficie. Nel primo comunicato di fine aprile si parlava che, 4 metri sotto il piano di campagna, erano affiorati 11 metri della fiancata di uno scafo, ma non la poppa né la prua. Poiché lo scafo 'Isola Sacra 1' è stato identificato in un tipo di barcone a fondo piano con prua a specchio verticale, utilizzato per servizi portuali, per il carico e lo scarico delle merci (detto 'horeia'), dobbiamo desumere che sia lo stesso del primo comunicato, anche se di prua finora non si era mai parlato. Sorgono però due domande.
La prima è sui livelli stratigrafici, partendo dal fatto che la tipologia di nave 'horeia' è databile al III sec. d.C. (così come quelle trovate a Napoli e a Tolone). Dalle foto del 28 aprile e di oggi si nota una grossa trave in legno che, conficcata nel terreno, prosegue fin sotto via della Scafa. La trave ancora non è stata scavata ma si vede bene che è a un livello molto superiore rispetto ai due scafi, particolare che finirebbe per farla datare diversi secoli dopo. Saremo dunque in presenza di un'area portuale in uso prima del III sec. d.C. rimasta operativa per molto ancora, contro tutte le teorie dell'avanzamento di costa dovuto al Tevere, che da Traiano (I sec. d.C.) fino al 1569 è stato stimato di 1,2 metri all'anno. Dove sono allora gli studi sulla datazione dei reperti qui rivenuti? Possibile che non ci sia ancora una data certa che fissi un termine 'post quem', considerato che sono stati trovati materiali vari che dimostrano una frequentazione del sito almeno fino al IV secolo?
Conoscere una datazione del sito sarebbe molto importante perché qui non si tratta di uno scavo archeologico tradizionale ma di sondaggi archeologici legati ad un'opera pubblica di estremo interesse come il Ponte della Scafa. Già sono stati spesi quasi 2 milioni di euro e troppi ancora ne occorrono: sarebbe opportuno che la Soprintendenza esprimesse una indicazione finale se il Ponte della Scafa si può ancora fare o no in funzione dell'importanza storica del sito e non del singolo ritrovamento.
La seconda domanda è sulla corretta identificazione dell'area nell'antichità. A luglio di quest'anno, durante ricerche geofisiche, il Prof Martin Millett dell'Università di Cambridge ha individuato un canale largo 90 metri che corre verso sud attraverso l'Isola Sacra dal porto marittimo di Porto al porto fluviale di Ostia. Questo canale avrebbe consentito di trasferire il carico dalle grandi navi d'alto mare alle più piccole navi fluviali e quindi di avviare quelle merci sul canale stesso fino ad Ostia per essere movimentato nel porto fluviale. Questa potrebbe dunque essere un'ulteriore ipotesi: i due scafi sono nel punto in cui il presunto grande canale di collegamento fra Porto ed Ostia andava a sfociare nel ramo ostiense del Tevere.
Purtroppo però entrambi gli interrogativi non ricevono alcuna risposta e si continua ad insistere negli scavi di un'archeologia preventiva che non si capisce quale obiettivo si sia dato se non quello di approfittare di un'opera pubblica per conoscere più in dettaglio il territorio. Perché allora non dirlo chiaramente?