sabato 10 dicembre 2011

Dragoncello (Ostia): emergono i resti di una villa romana

Un'altra villa romana a Dragoncello. La tipologia è quella delle precedenti ville rustiche rinvenute negli anni '80 non molto distanti da qui, vere fattorie d'età repubblicana sopravvissute fino al II sec. a.C. e parzialmente distrutte dai lavori agricoli moderni. Il sito, presso via Alfredo Ottaviani, nell'area verde verso il fiume Tevere, risulta essere ancora in corso di scavo ma nessun cartello ne indica la motivazione, pur essendo dentro il perimetro della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. La villa non è lontana da un'altra segnalata con il numero 313 sul foglio 22 della Carta dell'Agro Romano, in fondo a via Sarnico. Nessuna notizia dalla Soprintendenza di Ostia. Su un'area di circa un ettaro, si nota la presenza di più ambienti con mura in opus incertum e quasi reticulatum, l'esistenza di canalizzazioni di un impianto idrico e un atrio di cui rimangono le basi quadrangolari in laterizio che sostenevano le colonne. Marmi, tegole e materiale fittile sparso coprono il resto dello scavo, anche se pavimenti a mosaico o in coccio pesto ancora non sono emersi e così neppure rivestimenti parietali ed elementi decorativi. Solo con il proseguire degli scavi si potrà avere un quadro più chiaro, augurandoci che la Soprintendenza voglia illustrare quanto comunque da qui asportato, indispensabile per datare la villa.

martedì 29 novembre 2011

Perché non partecipiamo alla fiaccolata “Liberiamo Ostia dalle mafie” venerdì, 2 Dicembre 2011


“L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé e per gli altri”.


Poiché coloro che da anni sono costretti a fare i conti con la mafia, che denunciano, che subiscono ritorsioni, intimidazioni, vessazioni, sono lasciati colpevolmente soli, anche da molti di quelli che organizzano e aderiscono alla fiaccolata, noi non ci saremo.

Perché bisognerebbe scendere in strada per loro, per i vivi, e non per la morte dei criminali o per un imbecille negazionista con una tessera di partito e i suoi fiancheggiatori.

Perché troppo spesso molti di quelli che organizzano queste fiaccolate fanno anti-mafia da dietro la scrivania.

Perché siamo stanchi di scoppi di febbre narcisistica da campagna elettorale di “inutili operai di parole di denuncia” con sottotitolo “non disturbare il manovratore”

Perché la mafia non è né di destra né di sinistra. E’ a destra come a sinistra.

Perché siamo stanchi di fiaccolate di protesta e non di proposta.

Perché siamo stanchi di sentire gli applausi della gente a finti coraggiosi paladini solo perché snocciolano l’elenco delle famiglie mafiose che leggono sui giornali. Non c’è nulla di coraggioso in questo.

Perché siamo stanchi di fare numero nelle fiaccolate da vetrina a favore dei soliti politici per affermare una banalità come “no alla mafia”. Non c’è nulla di coraggioso nemmeno in questo.

Perché il giorno dopo la fiaccolata non si passerà a fatti visibili e questo la mafia lo sa.

Perché la fiaccolata di venerdì contro la mafia dovrebbe almeno avere il coraggio di passare e fermarsi davanti agli esercizi commerciali in mano alla mafia o al racket dell’usura, davanti ai negozi, alle attività produttive, alle associazioni che stanno o per chiudere a causa della mafia o per soccombere alla mafia.

Perché non possiamo sentire, come è accaduto domenica sera, che la mafia la devono combattere i cittadini: la mafia la deve combattere lo Stato e cittadini dovrebbero limitarsi a denunciare, sicuri di essere tutelati.

Perché noi, proprio noi che abbiamo voluto la manifestazione contro il premio a Licio Gelli ad Ostia, vogliamo denunciare i motivi per cui non partecipiamo venerdì alla fiaccolata “Liberiamo Ostia dalla mafia”. Gli altri, quelli lasciati colpevolmente soli, semplicemente e silenziosamente non ci saranno.

Perché questa ennesima fiaccolata contro la mafia è una dichiarazione di sconfitta e non renderà nessuno più forte, soprattutto i più deboli perché soli.

Associazione Culturale Severiana, Comitato Civico 2013, Comunità Foce del Tevere, LabUr

venerdì 25 novembre 2011

'Mare in Vista', domenica 27 novembre: il programma completo della Severiana

In ricordo dei 127 anni dall'arrivo dei bonificatori Ravennati ad Ostia, domenica 27 ottobre alle ore 10.00, si ripeterà l'attraversamento del Tevere in battello, nel luogo storico dove oggi si trovano i cantieri 'Iniziative Nautiche', lato Ostia, e 'Nautica Tre Nodi', lato Fiumicino. L'iniziativa è all’interno della manifestazione  'Mare in Vista', la pedonalizzazione del lungomare di Ostia Ponente che con successo si ripete ormai da sei settimane. Proprio per festeggiare con entusiasmo l'ultima domenica di 'Mare in Vista', le associazioni "Ostia in Bici" e “Severiana”, da ottobre sempre presenti sul Lungomare di ponente, organizzeranno una biciclettata da Piazza Scipione l'Africano, presso lo stand di Ostia in Bici (partenza ore 09:15), fino all'antica Tor Boacciana, per poi dirigersi sulla sponda in sinistra del fiume Tevere. Verranno allestiti dei pannelli informativi dell'attraversamento del Tevere da parte dei Ravennati nel 1884. L'iniziativa dell'attraversamento in battello del Tevere sarà anche l'occasione per dimostrare che esiste una mobilità alternativa, del tutto ecosostenibile e che, se vissuto, il fiume non divide, ma unisce, così come nello spirito di Mare in Vista.
Ricorderemo che il 24 novembre 1884, 420 braccianti partiti da Ravenna per prosciugare lo stagno di Ostia, arrivarono a Fiumicino il giorno 25 in tarda serata e che solo all'alba del mattino seguente 250 di essi si avviarono ad Ostia traghettando il Tevere sull'unica barca esistente (la 'scafa'). I lavoratori non esitarono a soprannominare 'Caronte' il vecchio barcarolo, che però, al contrario di quanto fino ad oggi ritenuto, non apparteneva alla storica famiglia dei Chiaraluce, giunta ad Ostia dieci anni dopo, il 12 agosto 1894.
L’Associazione Culturale Severiana proseguirà poi alle ore 16, presso il suo stand all’altezza del chiosco “Happy Surf”, poco prima dell'ingresso del Porto Turistico di Ostia, con l’ultimo appuntamento  sulla “Storia e Monumenti del XIII Municipio: aree sepolcrali e agricoltura".
L’incontro sarà preceduto alle 15 dalla presentazione del libro "Ecologia, nuovo viaggio attraverso i 4 elementi" di e con Gianluca Cavino e Silvia Grassi. Il libro focalizza l’attenzione sull’analisi dei quattro elementi classici: acqua, aria, terra e fuoco. Attraverso essi sono stati ripercorsi i grandi miti prodotti dall’uomo antico, al fine di scoprire i parametri con cui egli concepiva il suo essere nel mondo. Il valore dell’acqua, la scoperta del fuoco, la terra vista come una grande Madre generosa, il soffio vitale dell’aria e le varie figure mitologiche che si sono susseguite nel tempo recuperano e offrono all’uomo contemporaneo un passato dimenticato che però gli appartiene in pieno. L’indagine sui quattro elementi permette di ragionare sulle emergenze ambientali attuali, attraverso un’analisi più precisa possibile ma al tempo stesso divulgativa ed accessibile a tutti. Quello attraverso i quattro elementi è dunque un viaggio antico nello spirito ma nuovo nei contenuti, alla ricerca dei fondamenti emotivi e conoscitivi della nostra appartenenza al mondo naturale e delle responsabilità che questo legame comporta.
Alle 19 la Severiana parteciperà alla dedica a Giancarlo Siani del presidio dell'Associazione "Libera" presso "Affabulazione", in Piazza Agrippa 7h, sempre ad Ostia Ponente, avendo aderito all'assemblea cittadina permanente "Liberiamo Ostia dalle Mafie".

mercoledì 23 novembre 2011

Mare in Vista: come concludere, come proseguire

In questo clima molto difficile per il nostro territorio ed in particolare  per Ostia Ponente, che al di là dei gravissimi gesti efferati respira un clima intimidatorio (che vede direttamente coinvolti anche alcuni membri della nostra associazione), invitiamo i cittadini a dare un segnale forte partecipando alla bella manifestazione di Mare in Vista, perché questa è la migliore risposta su quale sia l’idea di città che vogliamo.
Non ci si oppone ai mille episodi di sfruttamento, deterioramento, degradazione, distruzione, violenza se non si riesce a definire e proporre un progetto alternativo dove la parte sana della società (cittadini, associazioni, comitati, forze imprenditoriali), deve essere la  protagonista di questo cambiamento. Se vogliamo contribuire a modificare la realtà che non ci piace, è certamente necessario tracciare immaginari, scenari, visioni, disegnare e raccontare progetti. Questo è stato per noi Mare in Vista e per questa ragione domenica moltiplicheremo i nostri sforzi perché sia una grande giornata per Ostia Ponente!
Occorre essere utopici nel progettare il futuro e realisti nell’agire ed è quello che abbiamo cercato di fare in queste domeniche di Mare in Vista.

Questo scritto verrà esposto nel nostro stand domenica 27 novembre 2011 - Associazione Culturale Severiana

sabato 12 novembre 2011

"Mare in vista", 13.11.2011 - STORIA E MONUMENTI DEL XIII MUNICIPIO: I BOSCHI

Quarto incontro in occasione della pedonalizzazione domenicale del lungomare di Ostia Ponente


Domenica 13 novembre sul lungomare Duca degli Abruzzi 42-66, all'altezza del chiosco 'Happy Surf', poco prima dell'ingresso del Porto Turistico di Ostia, in occasione dell'apertura della nuova area pedonale e dell'evento 'Mare in vista", l'Associazione Culturale 'Severiana' terrà i seguentincontro pubblico, gratuito:
 -  ore 15.30, 'Storia e Monumenti del XIII Municipio: i boschi"
 1. Le aree sacre
2. Legna e carbone
3. La caccia 

Di seguito, l'elenco dei successivi incontri: 20 novembre La produzione del sale, 27 novembre L'agricoltura. L'Associazione Culturale 'Severiana' resterà disponibile durante l'arco dell'apertura della nuova area pedonale per un'attività informativa rivolta alla cittadinanza sui beni architettonici, storici, archeologici e culturali del XIII Municipio.

giovedì 10 novembre 2011

Fiumicino - Ponte della Scafa, navi romane: quali datazioni e quale area portuale?


Quanta confusione sulle due navi romane scoperte all'Isola Sacra (Fiumicino) durante i sondaggi per la realizzazione del nuovo Ponte della Scafa. Nell'ultimo comunicato del MIBAC di fine ottobre si parla di uno scafo, battezzato 'Isola Sacra 1', lungo circa 12 mt e largo 5, sotto il quale è stato individuato un altro relitto tramite la fiancata di 14 metri visibile in superficie. Nel primo comunicato di fine aprile si parlava che, 4 metri sotto il piano di campagna, erano affiorati 11 metri della fiancata di uno scafo, ma non la poppa né la prua. Poiché lo scafo 'Isola Sacra 1' è stato identificato in un tipo di barcone a fondo piano con prua a specchio verticale, utilizzato per servizi portuali, per il carico e lo scarico delle merci (detto 'horeia'), dobbiamo desumere che sia lo stesso del primo comunicato, anche se di prua finora non si era mai parlato. Sorgono però due domande.
La prima è sui livelli stratigrafici, partendo dal fatto che la tipologia di nave 'horeia' è databile al III sec. d.C. (così come quelle trovate a Napoli e a Tolone). Dalle foto del 28 aprile e di oggi si nota una grossa trave in legno che, conficcata nel terreno, prosegue fin sotto via della Scafa. La trave ancora non è stata scavata ma si vede bene che è a un livello molto superiore rispetto ai due scafi, particolare che finirebbe per farla datare diversi secoli dopo. Saremo dunque in presenza di un'area portuale in uso prima del III sec. d.C. rimasta operativa per molto ancora, contro tutte le teorie dell'avanzamento di costa dovuto al Tevere, che da Traiano (I sec. d.C.) fino al 1569 è stato stimato di 1,2 metri all'anno. Dove sono allora gli studi sulla datazione dei reperti qui rivenuti? Possibile che non ci sia ancora una data certa che fissi un termine 'post quem', considerato che sono stati trovati materiali vari che dimostrano una frequentazione del sito almeno fino al IV secolo?
Conoscere una datazione del sito sarebbe molto importante perché qui non si tratta di uno scavo archeologico tradizionale ma di sondaggi archeologici legati ad un'opera pubblica di estremo interesse come il Ponte della Scafa. Già sono stati spesi quasi 2 milioni di euro e troppi ancora ne occorrono: sarebbe opportuno che la Soprintendenza esprimesse una indicazione finale se il Ponte della Scafa si può ancora fare o no in funzione dell'importanza storica del sito e non del singolo ritrovamento.
La seconda domanda è sulla corretta identificazione dell'area nell'antichità. A luglio di quest'anno, durante ricerche geofisiche, il Prof Martin Millett dell'Università di Cambridge ha individuato un canale largo 90 metri che corre verso sud attraverso l'Isola Sacra dal porto marittimo di Porto al porto fluviale di Ostia. Questo canale avrebbe consentito di trasferire il carico dalle grandi navi d'alto mare alle più piccole navi fluviali e quindi di avviare quelle merci sul canale stesso fino ad Ostia per essere movimentato nel porto fluviale. Questa potrebbe dunque essere un'ulteriore ipotesi: i due scafi sono nel punto in cui il presunto grande canale di collegamento fra Porto ed Ostia andava a sfociare nel ramo ostiense del Tevere.
Purtroppo però entrambi gli interrogativi non ricevono alcuna risposta e si continua ad insistere negli scavi di un'archeologia preventiva che non si capisce quale obiettivo si sia dato se non quello di approfittare di un'opera pubblica per conoscere più in dettaglio il territorio. Perché allora non dirlo chiaramente?

sabato 29 ottobre 2011

"Mare in vista", 30.10.2011 - STORIA E MONUMENTI DEL XIII MUNICIPIO: GLI STAGNI

Terzo incontro in occasione della pedonalizzazione domenicale del lungomare di Ostia Ponente.

Domenica 30 ottobre sul lungomare Duca degli Abruzzi 42-66, all'altezza del chiosco 'Happy Surf', poco prima dell'ingresso del Porto Turistico di Ostia, in occasione dell'apertura della nuova area pedonale e dell'evento 'Mare in vista", l'Associazione Culturale 'Severiana' terrà i seguenti incontri pubblici, gratuiti:

- ore 15.30, 'Storia e Monumenti del XIII Municipio: gli stagni".


1. Formazione ed estensione degli stagni nel XIII Municipio
2. Il loro prosciugamento
3. Pesca ed attività produttive

- ore 16.30, presentazione del libro 'L'orologio parallelo', raccolta di racconti. Saranno presenti gli autori Monica Baldacchino, Cinzia Baldini e Michele Gentile. Introduzione e moderazione a cura di Gianni Maritati. Prefazione del libro a cura di Vincenzo Mollica nella quale lo storico giornalista e inviato del Tg1 svela una poesia inedita di Alda Merini.

Di seguito, l'elenco dei successivi incontri: 06 novembre I boschi, 13 novembre La produzione del sale, 20 novembre Le aree sepolcrali, 27 novembre L'agricoltura. L'Associazione Culturale 'Severiana' resterà disponibile durante l'arco dell'apertura della nuova area pedonale per un'attività informativa rivolta alla cittadinanza sui beni architettonici, storici, archeologici e culturali del XIII Municipio.

mercoledì 26 ottobre 2011

Ponte della Scafa: piogge torrenziali sulla seconda nave romana.

C'è una seconda nave romana scoperta durante i sondaggi archeologici per il nuovo Ponte della Scafa, ma nessuno ne parla. Mancano i milioni di euro promessi dal ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, e dal sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Maria Giro e si fa finta di nulla. Piove a dirotto sugli scavi in corso, non adeguatamente protetti, e non si cercano fondi in somma urgenza per salvare i reperti. E mentre tutto questa va in onda, cosa accade? Si ricoprono le trincee di scavo sul lato di Fiumicino e si fermano i sondaggi sul lato di Ostia. A 3 anni dal Commissariamento dell’area archeologica di Roma e Ostia antica, per superare "la situazione emergenziale dovuta agli eventi climatici di natura eccezionale di novembre e dicembre 2008" (piogge di minor intensità di quelle di pochi giorni orsono) l'archeologia è allo sbando, compresa la cosiddetta “archeologia preventiva” (legge 109/2005) di cui tutti si riempiono la bocca. Sarebbe stato proprio compito delle soprintendenze segnalare dove potevano emergere in corso d'opera elementi archeologicamente rilevanti ma così non è stato dall'inizio ed oggi si sta ritrovando di tutto. A questo punto prima che altri danni al patrimonio archeologico vengano perpetrati, mettendo alla luce i reperti ma non avendo i fondi per proteggerli, le scelte che rimangono sono solo due: effettuare modifiche rilevanti o annullare del tutto un'opera insana come il nuovo Ponte della Scafa, visto che esistono altre soluzioni per migliorare la viabilità in quel quadrante.

Comunicato Stampa Associazione Culturale Severiana
Ponte della Scafa - Ecco un’altra nave romana ma il recupero è rinviato. Mancano i fondi e i resti sono stati di nuovo interrati. (G. Mancini - Il Messaggero, domenica 30 ottobre 2011)
Una seconda nave romana è nascosta nel terreno sul quale verrà realizzato il nuovo Ponte della Scafa. Mancano i fondi per portare l’imbarcazione alla luce, però, e la scelta obbligata è quella di nascondere tutto in attesa di tempi migliori....
L’allarme arriva dall’associazione culturale Severiana, la stessa che ad aprile scorso anticipò il rinvenimento di una nave imperiale di 13 metri del primo secolo avanti Cristo, ottimamente conservata; evento che fece poi esclamare al ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, «è una scoperta da brivido». «C’è una seconda nave romana scoperta durante i sondaggi archeologici per il nuovo Ponte della Scafa ma nessuno ne parla denuncia Andrea Schiavone, presidente della Severiana - Poiché mancano i milioni di euro promessi dal ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, e dal suo sottosegretario, Francesco Maria Giro, si preferisce far finta di nulla. Così si ricoprono le trincee di scavo». Galan, infatti, al termine di un sopralluogo al cantiere di scavo, promise i soldi necessari per il recupero della nave.
Una foto scattata nei giorni scorsi mostra un operaio stendere teli di plastica a protezione dell’area a ridosso di via della Scafa sotto la quale è conservato il reperto storico e una ruspa che ricopre il tutto di terra. «La seconda nave e non solo quella, si trova lì sotto» indica Schiavone. «Non smentisco e non confermo è la risposta sibillina dell’archeologa Paola Germoni che segue l’operazione all’Isola Sacra Le dichiarazioni ufficiali competono al Ministero. Posso dire, comunque, che in quell’area ci sono ulteriori elementi dell’architettura navale d’epoca romana. Il lavoro sinora si è svolto nei tempi previsti con ottimi risultati sotto il profilo della ricostruzione paleoambientale». Al contrario, sul fronte ostiense, l’intervento di indagine archeologica preventiva procede a rilento. La Soprintendenza a primavera ha portato alla luce un tratto di una dozzina di metri di molo in pietra: potrebbe trattarsi di una scoperta sensazionale, quella del primo porto dell’epoca ostiense. Prima ancora di quello eretto da Claudio e del successivo approdo esagonale di Traiano. «Aspettiamo i fondi dal Comune di Roma per continuare le ricerche - spiega il direttore degli scavi, Angelo Pellegrino - Sappiamo che sono in atto le gare d’appalto». «A tre anni dal Commissariamento dell’area archeologica di Roma e Ostia antica, per superare ”la situazione emergenziale dovuta agli eventi climatici di natura eccezionale di novembre e dicembre 2008” l’archeologia è allo sbando» conclude amareggiato Schiavone.

sabato 22 ottobre 2011

"Mare in vista", 23.10.2011 - STORIA E MONUMENTI DEL XIII MUNICIPIO: IL FIUME

Secondo incontro in occasione della pedonalizzazione domenicale del lungomare di Ostia Ponente

Domenica 23 ottobre sul lungomare Duca degli Abruzzi 42-66, all'altezza del chiosco 'Happy Surf', poco prima dell'ingresso del Porto Turistico di Ostia, in occasione dell'apertura della nuova area pedonale e dell'evento 'Mare in vista", l'Associazione Culturale 'Severiana' terrà i seguenti incontri pubblici, gratuiti: 
 
 - ore 12:00, presentazione del libro 'Tra Roma e il Mare' di Giulio Mancini (ed.Publidea). Un volume sulla storia del territorio compreso tra Roma ed il mare: documenti archeologici, riferimenti storiografici, aneddoti, curiosità, atti amministrativi e tante foto sull'evoluzione dei quartieri di Acilia, Dragona, Dragoncello, Casal Bernocchi, Malafede, Axa, Casal Palocco e Infernetto.
 

 - ore 16:00, 'Storia e Monumenti del XIII Municipio: il fiume".
     1.  il fiume come barriera: il suo attraversamento
     2.  navigazione lungo il fiume e i suoi affluenti
     3.  le piene del Tevere
 
Al termine dell'incontro verranno presentati i reperti archeologici di anfore romane provenienti dalla Foce del Tevere e i recenti risultati dello scavo della nave romana rinvenuta all'Isola Sacra durante i sondaggi preliminari per la realizzazione del nuovo Ponte della Scafa.

Di seguito, l'elenco dei successivi incontri:  30 ottobre Gli stagni, 06 novembre I boschi, 13 novembre La produzione del sale, 20 novembre Le aree sepolcrali,  27 novembre L'agricoltura. L'Associazione Culturale 'Severiana' resterà disponibile durante l'arco dell'apertura della nuova area pedonale per un'attività informativa rivolta alla cittadinanza sui beni architettonici, storici, archeologici e culturali del XIII Municipio.

venerdì 14 ottobre 2011

"Mare in vista", 16.10.2011 - STORIA E MONUMENTI DEL XIII MUNICIPIO: IL MARE.

Primo incontro in occasione della pedonalizzazione domenicale del lungomare di Ostia Ponente

Domenica 16 ottobre alle ore 10:30 sul lungomare Duca degli Abruzzi 42-66, all'altezza del chiosco 'Happy Surf', poco prima dell'ingresso del Porto Turistico di Ostia, in occasione dell'apertura della nuova area pedonale e dell'evento 'Mare in vista", l'Associazione Culturale 'Severiana' terrà un incontro pubblico, gratuito, dal titolo: 'Storia e Monumenti del XIII Municipio: il mare".
Durante l'incontro, della durata di un'ora, verranno trattati i seguenti temi, affrontati ciascuno nei singoli periodi storici:

1. avanzamento della linea di costa: oltre 6 km di nuovo territorio
2. porti e approdi: dal bronzetto nuragico all'Idroscalo
3. difesa costiera: dai pirati Cilici al X MAS

Al termine dell'incontro verranno presentati i reperti archeologici di anfore romane provenienti dalla Foce del Tevere e i recenti risultati dello scavo della nave romana rinvenuta all'Isola Sacra durante i sondaggi preliminari per la realizzazione del nuovo Ponte della Scafa.
Di seguito, l'elenco dei successivi incontri: 23 ottobre Il fiume, 30 ottobre Gli stagni, 06 novembre I boschi, 13 novembre La produzione del sale, 20 novembre Le aree sepolcrali,27 novembre L'agricoltura.
L'Associazione Culturale 'Severiana' resterà disponibile durante l'arco dell'apertura della nuova area pedonale per un'attività informativa rivolta alla cittadinanza sui beni architettonici, storici, archeologici e culturali del XIII Municipio.
UFFICIO STAMPA

domenica 25 settembre 2011

Casali storici dell'Infernetto: la lettera degli 'acquirenti anonimi'

La triste storia dei 2 casali storici dell'Infernetto abbattuti per costruirci dei moderni villini, nel silenzio degli enti preposti alla tutela, si arrichisce di un nuovo episodio. Dopo la lettera della I.C.A. srl, il costruttore di una delle due aree interessate, è il turno della lettera di presunti acquirenti dei nuovi villini. La lettera, datata 15 settembre, ovviamente non è firmata e riporta all'interno delle contraddizioni, prima tra tutte l'omissione del fatto che la notizia è stata p.es. pubblicata su internet da 'Il Faro Online' e da 'Abitare a Roma', nonchè nell'edizione cartacea de 'Il Messaggero' il 29 luglio a pag.35. Perchè citare come fonte da cui si è appresa la notizia solo il mensile locale 'Infernetto Magazine'? Anche il susseguirsi delle date è singolare. Il primo comunicato è del 28 luglio, la lettera dell'I.C.A. srl è del 7 settembre, il secondo comunicato è del 9 settembre (ma non è stato pubblicato su 'Infernetto Magazine'), la lettera degli 'acquirenti' è del 15 settembre (e si riferisce al primo comunicato). Aggiungiamo che il secondo comunicato è stato inviato, per formale correttezza, alla I.C.A. srl. Invitiamo i presunti 'acquirenti che ci hanno scritto a fornirci nome e cognome in modo tale da informarli direttamente sugli sviluppi della vicenda. Se invece dietro ai presunti 'acquirenti' si maschera qualcun altro che intende così farci pressione per intimidirci, sappia che ha ottenuto l'effetto opposto.

Qui di seguito, i puntatori ai due precedenti comunicati stampa:
- primo comunicato
- secondo comunicato
- la lettera degli 'acquirenti anonimi'

venerdì 9 settembre 2011

XIII Municipio, Infernetto: i casali storici rasi al suolo sono due

I casali storici dell'Infernetto rasi al suolo sono due e non uno. Si tratta di quelli indicati nella carta IGM del 1945 con i nomi 'Villa Pina' e 'Casetta dell'Infernetto' (quest'ultimo già presente sulle mappe dal 1851). Il primo, all'angolo tra via Curon Venosta e Via Bersone, già oggetto di un nostro esposto, era stato erroneamente confuso con il secondo, distante da esso poche centinaia di metri lungo il viale di Castel Porziano. Il casale 'Villa Pina' è stato demolito dopo 70 anni, per riutilizzarne le cubature a vantaggio di nuovi villini, grazie al permesso di costruire n.120 del Dipartimento di Urbanistica (prot. 14808 del 23 febbraio 2011) dopo il parere positivo di tutti, compresa la Soprintendenza Archeologica di Ostia e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio. Sono in corso le indagini da parte dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale e a prenscindere dagli esiti sotto il profilo della legalità, rimane il problema della legittimità. Non si priva un quartiere della sua memoria storica solo perché ci sono gli interessi di un privato. Immancabile la lettera ricevuta dal costruttore, la I.C.A. srl, che non solo ci intima di cessare ogni turbativa alla loro attività aziendale, ma che giustifica l'abbattimento del casale con la seguente motivazione: "l'immobile demolito era un casale adibito a locali di stallaggio con abitazione annessa, in stato tale da non consentire una conversione ad uso civile abitazione (se non a costi talmente ingenti da scoraggiare qualunque potenziale acquirente), con la ovvia conseguenza di un abbandono e futuro ulteriore degrado". Premesso che l'autorizzazione a costruire è stata rilasciata alla Immobiliare Prati di Castel Porziano srl, che aveva proprio nel casale installato il suo Ufficio Vendite, premesso che invece oggi risulta proprietaria la I.C.A. srl che sta già vendendo i villini, premesso che il casale risulterebbe libero da ogni vincolo "artistico e storico", non capiamo l'agitazione da parte del costruttore se, come sostiene, l'abbattimento è stato fatto 'in ossequio a tutte le norme e regolamenti vigenti'. Certo è che il casale non era fatiscente e che poteva essere impiegato per altra destinazione, come sta accadendo per il Casale del Porro lungo Via Salorno. Saranno comunque le indagini a far emergere la verità ed è certo che noi non abbasseremo la guardia, forti anche della indignazione dei residenti dell'Infernetto. Anche perché, nelle ricerche storiche e di archivio da noi svolte, siamo venuti a conoscenza che sarebbe stata rasa al suolo, intorno al 2008-2009, pure la centenaria Casetta dell'Infernetto, laddove oggi esiste il piccolo comprensorio alle spalle dell'edicola sul viale di Castel Porziano. Per tutti questi motivi, chiederemo ufficialmente alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggisti per il Comune di Roma, una verifica preventiva di tutti i casali del XIII Municipio al fine della loro salvaguardia. LETTERA I.C.A. srl

giovedì 28 luglio 2011

XIII Municipio, Infernetto: raso al suolo un casale di oltre 100 anni

Per negligenza del Comune di Roma, della Soprintendenza Archeologica di Ostia e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Roma un casale di oltre 100 anni è stato raso al suolo all'Infernetto per fare spazio a 2 villini moderni. Si tratta del Casale dell'Infernetto che già una carta IGM del 1920 riportava come esistente a tre km dal borgo di Castel Porziano, lungo l'omonimo viale. Un casale che conservava nel proprio nome una delle più antiche citazioni del toponimo poi assunto dall'attuale quartiere sviluppatosi attorno. Un semplice casale, dalle forme architettoniche lineari ma che rappresentava il caposaldo storico dello sviluppo urbanistico dell'area. Invece, per un marchiano errore è stato distrutto. Infatti sulla Carta dell'Agro Romano la posizione di questo storico casale è stata erroneamente posizionata circa un km distante (n.78 del Foglio 30S), dietro il ristorante 'I Ciarli', liberando dunque dal vincolo il vero 'casale', posizionato all'angolo tra via Curon Venosta e Via Bersone. Solo questa la 'disattenzione'? No, perchè la costruzioe dei 2 nuovi villini è stata autorizzata il 23 febbraio 2011, secondo la formula di 'demolizione e ricostruzione' che vuol dire che si sono potute riutilizzare le sole esistenti cubature. Nessuno ha visto che si trattava, nell'autorizzare a distruggerlo, di un casale storico, uno degli ultimi rimasti nel quartiere? Nessuno si è preoccupato di applicare il vincolo paesistico previsto dal D.M. 21/01/54, legge 1947/39? Chiederemo agli enti preposti la sospensione dei lavori e l'accertamento delle eventuali responsabilità inoltrando un dettagliato esposto alla Procura di Roma e al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Non si distrugge così la memoria storica di un territorio.

mercoledì 4 maggio 2011

Ostia, Ponte della Scafa: il Corriere della Sera fa confusione



Confusione sul luogo del recente ritrovamento della nave romana di Fiumicino. Inoltre le navi scoperte nel 1965, sono 5 e non 6. Il luogo, distante 3 km, apre infatti nuovi scenari sulla portualità romana.
Smentiamo categoricamente, dati alla mano, quanto oggi riportato dal Corriere della Sera, a firma di Alessandro Fulloni, circa il recente ritrovamento di una nave romana a Fiumicino (Roma), che nulla ha a che vedere con le navi esposte nel Museo delle 'Navi di Fiumicino', in Via Alessandro Guidoni 15, presso l'aereoporto di Fiumicino.

1) Non è vero che "La piccola flotta musealizzata fu ritrovata più o meno nello stesso luogo della nave scoperta un mese fa [presso il Ponte della Scafa]"
Il luogo del recente ritrovamento della nave romana dista più di 3 km dal Museo
2) Non è vero che "le due navi romane e le 4 chiatte (sempre romane) [furono] trovate dove oggi c’è il terminal degli arrivi"
Il Museo, inaugurato nel 1979, fu costruito in prossimità del luogo di rinvenimento, mentre il Terminal Arrivi dista in linea d'aria quasi 800 metri. Non solo, ma l'affermazione è in contrasto con il punto 1), riportato sempre dal Fulloni.
3) Non è vero che "Il Museo delle Navi di Fiumicino ... ospita i resti di ben 6 imbarcazioni di età romana"
All'interno del Museo ci sono 5 navi: i resti di quattro navi mercantili e una barca da pesca, più due frammenti di altre navi,

Tanto si doveva per maggior chiarezza su una questione così importante per tutta la cittadinanza che non può essere ridotta a un raffazzonato racconto, riportato su una delle principali testate nazionali. L'esatta individuazione della rinvenuta nave apre infatti nuovi scenari sulla portualità romana che non è accettabile accomunare con quanto già noto da precedenti scavi. L'archeologia è scienza e ogni ritrovamento deve essere trattato con precisione e in dettaglio, senza alcuna approssimazione. Le altre, troppe inesattezze, saranno oggetto di un prossimo comunicato stampa.

giovedì 28 aprile 2011

Ostia, Ponte della Scafa: dagli scavi emerge una nave romana

Scoperta una nave romana all'Isola Sacra (Fiumicino) durante i sondaggi preventivi per la realizzazione del Ponte della Scafa. Si sono dunque rivelate vere le nostre affermazioni di un mese fa che la Soprintendenza, in maniera azzardata, aveva provato a smentire. Probabilmente si tratta di una oneraria minore, di cui si vedono per adesso solo le costole e il fasciame esterno. Più in la una grossa trave di castagno, lavorata, che però non è né un madiere né l'albero della nave. Inoltre resti di una cima a poppa aprono nuovi scenari sull'antica portualità romana. Questo è ciò che è apparso agli archeologi dai sondaggi preventivi per la realizzazione del Ponte della Scafa, sul lato dell'Isola Sacra, a Fiumicino, dove esisteva l'antica linea di costa (oggi a più di 3 km di distanza). Stamattina è stato dato l'annuncio del ritrovamento, con tanto di patatine e spumante, alla presenza del Ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, e del sovrintendente archeologico di Roma e Ostia Antica, Anna Maria Moretti.
Ci domandiamo da 3 mesi a questa parte come sia possibile progettare un ponte che costa 25 milioni di euro impiantato nel pieno di un'area archeologica. Un ponte, tra le altre cose, il cui progetto iniziale (di soli 5 milioni di euro) è stato cambiato proprio per 'salvaguardare l'area archeologica'. Un ponte sul Tevere che poi non risolverà il problema del traffico perché invece ne servirebbe uno a metà strada tra l'attuale che andrà a sostituire e quello del Raccordo Anulare.
In compenso, nel silenzio assordante della Soprintendenza e della stampa (solo Il Messaggero ha dato notizia dei ritrovamenti precedenti), riusciamo, come associazione, a tenere alta l'attenzione su uno dei punti archeologicamente più interessanti del litorale. Qui si stano portando alla luce i resti romani delle banchine portuali a mare, nonché migliaia di anfore rotte e sbeccate, ma anche navi affondate e ben conservate nel terreno argilloso e strutture altomedievali scambiate per 'moderne'. Tutto questo non può essere sacrificato per un'opera che, così come progettata, non servirà a nulla se non a svuotare le tasche dei cittadini. Dopo questo ritrovamento, che conforta la nostra tesi (unica voce critica da mesi), i sondaggi preventivi dovranno proseguire almeno fino a settembre per indagare se esistono altre navi sullo stesso allineamento. Intanto, anche sul lato di Ostia, i sondaggi procedono con continui ritrovamenti, a riprova che il raddoppio del Ponte della Scafa, così come riprogettato, è in mano a persone che non conoscono e non amano questo territorio.

lunedì 11 aprile 2011

Pineta di Castel Fusano: il taglio della vegetazione finisce per ricoprire l'antica via Severiana

Da alcuni giorni sono iniziati i lavori per ripristinare il tracciato dell'antica via Severiana, dentro la pineta di Castel Fusano, a partire da via del Circuito fino a via Cristoforo Colombo. Nessun cartello lavori, nessuna informazione. Dal Comando stazione di Ostia del Corpo forestale dello Stato, confermano che è tutto regolare e non abbiamo dubbi che lo sia a livello di autorizzazioni per il taglio della vegetazione. Dopo il sopralluogo effettuato, siamo però molto preoccupati per lo stato di conservazione dei basoli ancora esistenti che indicano il tracciato di questa via romana di età imperiale. Infatti il continuo movimento dei mezzi necessari per tagliare e portar via la vegetazione sta causando un ulteriore riporto di terriccio e ramaglie proprio sopra i basoli, già prima in gran parte ricoperti dall'erba e che ora rischiano di scomparire del tutto alla vista. Serve spendere soldi per ripristinare il tracciato di una via romana che non si vedrà più ? In attesa che i lavori vengano terminati, chiederemo alla Sovraintendenza ai Beni Culturali e al Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde del Comune di Roma (cui compete l'area) di ripulire i basoli perlomeno dal materiale che in questi giorni si sta depositando sopra la via Severiana.

giovedì 7 aprile 2011

Ostia, Ponte della Scafa: la Soprintendenza non documenta gli scavi

A questo punto sorge il dubbio che la Soprintendenza di Ostia non racconta la verità sui sondaggi archeologici preliminari condotti per la realizzazione del nuovo Ponte della Scafa. Le foto parlano chiaro: materiale di età romana. Siamo dunque meravigliati che si confuti quanto da noi documentato circa i ritrovamenti sul lato del Comune di Fiumicino (Isola Sacra). Infatti il livello delle acque di falda non ha compromesso tutti gli scavi e a livello stratigrafico la Soprintendenza dovrà giustifcare come possono convivere 'pareti ascrivibili ad epoca moderna' con resti di anfore, olle e sarcofagi in terracotta di chiara età imperiale. Sul lato di Fiumicino gli scavi sono ancora aperti, visibili a tutti e non transennati, per cui non capiamo neppure quali scelte per la 'sicurezza dei cantieri' sarebbero state adottate. Resta il fatto che c'è molta fretta a concludere i sondaggi (costati quasi un milione di euro) senza informare la cittadinanza. In fondo un'opera come il nuovo Ponte della Scafa (che costerà 20 milioni di euro in più rispetto al progetto iniziale) fa gola a tutti. Si può fermare un'opera pubblica così importante se si dichiara di aver rinvenuto 'quattro cocci' e 'mura che non sono romane, ma moderne' ? Certamente no. Il progetto iniziale (in parte rivisto) sarebbe stato meno costoso, più rapido nei tempi e meno distruttivo. E' solo per questi motivi che continueremo a denunciare e a documentare la mancata trasparenza sulla conduzione degli attuali sondaggi archeologici. Notiamo infine con disappunto che la Soprintendenza di Ostia si limita a 'risponderci' dalle pagine dei giornali ogni volta che documentiamo un ritrovamento, ma non informa i cittadini sugli scavi in corso d'opera. Ed è grave che tutti i reperti vengano portati via, bonificando le aree come se nulla fose stato trovato.

sabato 2 aprile 2011

Ostia, Ponte della Scafa: ritrovamenti archeologici anche sul lato di Fiumicino (Isola Sacra)

Emergono reperti archeologici anche dai sondaggi preliminari realizzati per il Ponte della Scafa, sul lato di Fiumicino (Isola Sacra). La Soprintendenza di Ostia non dice nulla, bonifica l'area e continua nel suo silenzio ad avallare un'opera pubblica da 25 milioni di euro giustificata "perchè non sarà distruttiva delle limitrofe aree archeologiche". Invece non solo dalle tasche dei cittadini usciranno 20 milioni di euro in più rispetto all'originario progetto di raddoppio del ponte, ma si distruggerà ugualmente il patrimonio archeologico finora rimasto nascosto sottoterra. Quanto si vede da via dell'Areoporto di Fiumicino, all'altezza dell'Hotel Club Isola Sacra, sul lato opposto della strada, in piena campagna, è già eloquente di per sè: mura di età romana in bella vista. E' solo scendendo sul posto che ci si rende conto però che tutto il materiale rinvenuto è stato portato via. Rimane a terra qualche manico di anfora, resti di olle, materiale fittile e lastroni in terracotta forse appartenenti a sarcofagi, insomma la stessa tipologia di materiale rinvenuto sul lato di Ostia ma prontamente reinterrato dalla Soprintendenza. Questo è il modo di procedere ? Poichè i ritrovamenti archeologici sono avvenuti nei punti critici del tracciato del nuovo ponte e del sistema viario che lo accompagnerà, ponendo dunque il problema se deviare il tracciato o sacrificare quanto emerso, in quale stanza si deciderà cosa fare ? Sul lato di Ostia è stato frettolosamente valutato un muro di età tardo-imperiale (forse anche medioevale) come un muro "di non più di 100 anni fa", reinterrandolo e non si è indagato il materiale di scarto (rinvenuto a decine di migliaia di metri cubi) qui gettato durante gli scavi di Ostia Antica condotti dal Calza. Adesso a Fiumicino, dove atterrerà il futuro nuovo ponte, si fa scomparire il materiale, seppellendolo nei magazzini, senza dire cosa si è trovato. Ci domandiamo: ma il compito di una Soprintendenza Archeologica non sarebbe quello di preservare i beni e di fare opera di divulgazione dei ritrovamenti effettuati ?

venerdì 25 marzo 2011

Ostia, Ponte della Scafa: dimenticati i sondaggi su un'importante area archeologica

In uno dei punti più cruciali del futuro sistema di svincoli e rampe per la connessione della viabilità principale al nuovo Ponte della Scafa, la Soprintendenza di Ostia ha dimenticato di segnalare (nell'esecuzione dei sondaggi archeologici) un'area altamente densa di ritrovamenti (più di un ettaro). Si tratta del bene puntuale mp058_2778 (PTP 2b, Tav.E3/8) documentato all'interno del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR), protetto ai sensi dell'art.41 (Aree di interesse archeologico) e regolamentato dal Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/04, art.142, c.1, lett.m). La scheda si trova nell'Allegato E5 del PTPR. Su un'area del genere non si potrebbe fare nulla prima di indagarla a fondo ed invece (secondo il progetto) qui finirà per transitare comunque tutto il traffico diretto ad Ostia Ponente. I sondaggi archeologici già hanno riportato alla luce molto materiale in altre aree non sospette, tanto da costringere la Soprintendenza a chiedere una proroga dei sondaggi stessi. Non vorremmo, quindi, che a questo punto si tralasciasse un'indagine accurata dell'area indicata dal PTPR per non ritardare ulteriormente l'inizio dei lavori del Ponte. 750 mila euro finora spesi che diventeranno a breve quasi 1 milione ma non si conoscono i risultati degli scavi ad oggi eseguiti nè gli impatti sul progetto, visto che per esempio un muro presso Tor Boacciana costringerà a rivedere il tracciato di una delle rampe del Ponte. Questa volta però quello che ci chiediamo è se non si sia agito in maniera illeggittima trascurando quanto riportato nel PTPR. Anche perché le stesse informazioni sono contenute nel Sistema Informativo Territoriale Archeologico di Roma (SITAR), dopo il Commissariamento delle aree archeologiche di Roma e Ostia Antica.

giovedì 24 marzo 2011

Ostia, commemorazione delle Fosse Ardeatine: scandaloso cerimoniale

Scandaloso il cerimoniale tenutosi stamattina davanti la lapide presso il XIII Municipio in occasione del 67° anniversario del massacro delle Fosse Ardeatine, iniziato con un "Onore ai Caduti", di stretta appartenenza all'ambiente militare. Doveva essere la cerimonia per commemorare tutti i martiri delle Fosse Ardeatine e invece si è volutamente ignorato il ricordo di almeno 289 martiri appartenenti alla società civile (dei 335, 10 non sono ancora stati identificati). Si doveva dire: "Onore ai Caduti per la libertà", come sta scritto sulla lapide: "Caduti per la libertà e l'indipendenza d'Italia. Il Popolo di Ostia". Così facendo neppure si è reso onore ai 2 Carabinieri ricordati nella lapide stessa, non uccisi su un campo da guerra ma vigliaccamente fucilati dai nazisti. Non si è reso onore al Tenente dei Carabinieri Romeo Rodriguez Pereira, l'unico fucilato su ordine di Kappler il 24 marzo alle Fosse Ardeatine, comandante della Tenenza di Roma-Ostia e arrestato il 10 dicembre 1943 nell'ufficio dell'avvocato Realino Carboni, in via della Mercede, dove era andato a ritirare del denaro necessario alla Resistenza, assieme ad altri 2 Carabinieri. Non si è reso onore al Carabiniere Arcangelo Fabiani, fucilato assieme ad altri 4 partigiani dai Tedeschi il 19 novembre del 1943 a Topolò, frazione di Grimacco (UD), oggi seppellito nel cimitero locale sotto il monumento che li ricorda, ma con la scritta "partigiano italiano ignoto" perché non stava bene che un Carabiniere si fosse unito alle brigate comuniste. Non si è reso onore neppure a Walter Tessieri, ucciso dagli alpini della Monterosa dopo che gli avevano fatto scavare la fossa, a Buto, una frazione del Comune di Varese Ligure, a soli 19 anni, il 6 agosto del 1944. Questi i tre nomi ricordati nella lapide, tutti legati ad Ostia, che oggi rappresentavano i 335 martiri delle Fosse Ardeatine. E cosa dire della "Leggenda del Piave" intonata dalla banda della Polizia Municipale al momento di deporre la corona ? Forse qualcuno del cerimoniale ha confuso il 24 marzo del 1944 con il 4 novembre del 1918. Non vorremo altre sgradite sorprese il 25 aprile.

martedì 15 marzo 2011

Ostia, Ponte della Scafa: emerge un nuovo muro durante i sondaggi archeologici

Continuano i ritrovamenti durante i sondaggi archeologici preliminari alla costruzione del nuovo Ponte della Scafa. Un muro, lungo circa 15 metri, largo 1 metro, costituito da un conglomerato composto da scaglie di materiali diversi legati da malta, forse di tarda epoca imperiale, è tornato alla luce nello scavo di una trincea a circa 200 metri dalla presunta linea di costa romana. Il punto, è ben visibile dallo svincolo stradale di via di Tor Boacciana presso Cineland ed è circondato da numerosissimo materiale fittile, composto anche da colli e manici di anfore. Si ritiene che il materiale, intere collinette, sia quello di risulta degli Scavi di Ostia Antica, qui depositato a partire dalla seconda metà degli anni '30. In realtà la sezione dello scavo va molto in profondità (circa 2 metri) e sembra strana una simile concentrazione. A lasciare maggiori dubbi è però la presenza del muro, anch'esso sotto il livello di campagna attuale. Prende forma anche il muro in conglomerato cementizio presso Tor Boacciana, scoperto, settimane fa, così come reperti in superficie si distinguono ovunque, mentre la Soprintendenza di Ostia continua a non fornire informazioni e a sminuire i ritrovamenti che, appaiono di giorno in giorno sempre più consistenti. Ben 750 mila euro qui spesi per i sondaggi, che chissà se basteranno alla luce di questi primi risultati.

giovedì 24 febbraio 2011

Ostia, Ponte della Scafa: nuovi ritrovamenti archeologici

I sondaggi archeologici del Ponte della Scafa continuano a restituire materiale. Nei container del cantiere, sono state scoperte cassette piene di materiale archeologico: anfore, olle, lucerne. Alcuni ritrovamenti sono abbastanza recenti, come quelli del 21 febbraio provenienti dalla terza trincea. Ma la Soprintendenza tace, alimentando la certezza che, per fare questo ponte faraonico con tutti i suoi svincoli, si sacrificherà molto della storia del luogo. Del resto gli Stati Generali di Alemanno appena conclusi hanno mandato due messaggi ben precisi: azzerare ogni sorta di vincoli e dotare il territorio di infrastrutture il prima possibile.
Ci domandiamo allora perchè spendere (alla fine dei sondaggi) quasi un milione di euro per scavare quello che andrà distrutto.

lunedì 21 febbraio 2011

Ostia, Ponte della Scafa: primi ritrovamenti archeologici

Sinceramente non si capisce quale problema 'archeologico' sia stato alla base del vecchio progetto del Ponte della Scafa (5 milioni di euro) trasformato in quello attuale (25 milioni di euro) su richiesta della Soprintendenza di Ostia. Infatti in questi giorni, dai primi sondaggi archeologici, già sono emerse mura romane, proprio in un punto cruciale della prevista viabilità di servizio al ponte, presso Tor Boacciana. Emerge sempre più che il mastodontico impatto del progetto attuale del Ponte della Scafa provocherà danni enormi alle rovine ancora nascoste nel sottosuolo, quando invece un semplice raddoppio del ponte esistente avrebbe finito per contenerli, facendo risparmiare 20 milioni di euro. I ritrovamenti consistono in una rilevante sezione di conglomerato cementizio apparentemente rivestita in opus reticulatum, più numeroso materiale fittile in dispersione ma anche resti di olle. L'area era già stata segnalata 'a rischio' nelle planimetrie del Comune di Roma, e così è stato. Si attendono le fasi successive di scavo da parte della ditta incaricata ai sondaggi che dovranno stabilire l'importanza dei reperti.

(sullo sfondo: Tor Boacciana; nell'area recintata: mura romane; in primo piano: resti di olle)

mercoledì 9 febbraio 2011

La cancellazione del patrimonio archeologico portuale di Roma

Quasi 500 milioni di euro per 2 nuovi porti alla foce del Tevere, mentre gli antichi porti di Roma, ormi distanti quasi 3 km dal mare, vanno in rovina. Questo il triste scenario che il Comune di Roma ha regalato al suo litorale, peggiorato in maniera scandalosa da Alemanno. Dopo l'Ordinanza del Presidente del Consiglio del 12 marzo 2009, n.3747, che rilevava un avanzato dissesto del patrimonio archeologico, assegnando al Capo del Dipartimento della Protezione civile la delega per la realizzazione degli interventi nelle aree archeologiche di Roma e di Ostia Antica, nulla è stato fatto per gli antichi Porti di Claudio e Traiano a Fiumicino e tantomeno per le strutture portuali fluviali di Ostia Antica. Nulla, se non l'intervento nr.55 presso il Teatro di Ostia: "consolidamento e restauro dei fornici, nuovi bagni" (€ 253.089,70). Al contrario, per il nuovo Porto della Concordia, a Fiumicino che prevede 1.445 posti barca, 3.400 posti auto, 460 box, un albergo, un centro congressi, edifici a uso direzionale, commerciale e residenziale, si investiranno 400 milioni di euro. Così come per il raddoppio del Porto di Ostia (611 nuovi posti barca e 656 posti auto), 87 milioni di euro. In entrambi i casi, vecchi e nuovi porti, parliamo di aree demaniali cioè dello Stato. I primi concessi ai privati per i loro guadagni, i secondi mandati in rovina. E' questo il rilancio turistico di Roma voluto da Alemanno ? L'Assessore comunale al Litorale (Bordoni, PdL), nato ad Ostia, si interessa solo dei nuovi posti barca, il presidente del XIII Municipio (Vizzani, PdL) non promuove la cultura sul territorio, l'ex-presidente del XIII Municipio (Orneli, PD) vorrebbe dentro una torre costiera michelangiolesca (Tor San Michele), compresa nell'area dei porti, "uno spazio per le orazioni funebri". Grazie a questi signori, si sta azzerando la conservazione del patrimonio archeologico portuale romano. 12 anni di agonìa causati dalla indifferenza nel loro ruolo amministrativo di mini-sindaco del territorio: Orneli (2000-2001), Bordoni (2001-2006), Orneli (2006-2008) e Vizzani (2008-2011). Bordoni, prima di diventare Assessore, si avventurò addirittura in affermazioni del tipo "lo sbarco di Enea è avvenuto proprio alla foce del fiume Tevere, come le nuove ricerche storiche danno per certo”, non sapendo che al tempo di Enea la foce del Tevere distava chilometri e chilometri dall’attuale. Stessa frase ripetuta oggi da Vizzani. Ad entrambi abbiamo deciso di pagare l'ingresso al museo di Lavinium a Pratica di Mare, per studiare dove realmente approdò l'eroe troiano. Se del resto non c'è risucito Orneli, in ben 4 mandati dei sindaci di centro-sinistra, ci aspettiamo miracoli dagli ultimi arrivati ?